Rider lavorando per Just Eat in Italia
time icon 29 November 2023 Dritte e suggerimenti Tempo di lettura

Cosa significa lavoro part time: la guida completa

Il contratto part time, altrimenti noto come contratto a tempo parziale, offerto anche ai riders di Just Eat, sta diventando sempre più popolare nel mercato del lavoro italiano. Come suggerisce il nome, è un impiego con un orario lavorativo inferiore al normale full time, che generalmente è di 40 ore settimanali. Lavorare part time ha molti vantaggi: più tempo libero, meno stress e la possibilità di combinare lavoro e studio. Ma come funziona esattamente?

Con l'obiettivo di fornire una guida chiara e completa su questa formula contrattuale, questo articolo esplorerà gli elementi chiave del lavoro a tempo parziale. Scopriremo cosa significa lavoro part time e ne illustreremo le varie tipologie, i diritti dei lavoratori e i principali vantaggi e svantaggi. Uno dei temi centrali sarà quantificare con precisione il numero di ore lavorative previste dal part time. Verrà chiarito anche un altro aspetto importante per i dipendenti: il numero di giorni di ferie ai quali ha diritto chi lavora part time. Passeremo poi in rassegna le tutele e i diritti riconosciuti dalla legge a questa categoria di lavoratori, ad esempio in materia pensionistica e di sussidi di disoccupazione. Verranno quindi illustrate le modalità di accesso alla pensione per chi svolge lavori part time e la misura dell'indennità di disoccupazione.

In breve, cercheremo di fare luce sul variegato panorama del lavoro part time, in un viaggio alla scoperta degli aspetti legali e previdenziali che lo definiscono.

lavorando part time

Cosa significa lavoro part time e come funziona?

Prima di addentrarci nei dettagli tecnici, prendiamoci un momento per comprendere cosa significa lavoro part time. Un part time è un impiego in cui il numero di ore lavorative è inferiore a quello del full time. Secondo la normativa italiana, l'orario standard di lavoro a tempo pieno è pari a 40 ore, sebbene alcuni contratti collettivi possono prevedere orari più brevi, in genere attorno alle 38 ore settimanali. Con un contratto di lavoro part time, azienda e lavoratore possono concordare liberamente un monte ore ridotto.

Esistono diversi tipi di contratti part time, ciascuno con le proprie caratteristiche distintive. Il più comune è il cosiddetto part time orizzontale, che prevede meno ore rispetto a un contratto full time, ma distribuite su tutti i giorni lavorativi della settimana. Un'altra tipologia è il part time verticale, in cui il lavoratore presta servizio a tempo pieno solo per alcuni giorni della settimana. Infine, c'è un'opzione ibrida che combina le caratteristiche dei due tipi precedenti ed è nota come part-time misto.

È importante tenere presente che i diritti e le responsabilità dei lavoratori part time sono identici a quelli dei lavoratori a tempo pieno. In altre parole, al dipendente part time spetta un salario proporzionale alle ore lavorate, nonché ferie e permessi retribuiti. Inoltre, chi lavora part time ha diritto alla tredicesima e alla tutela dei diritti previdenziali.

Per chi si domanda a che età si può lavorare part time, la legge stabilisce che i giovani possono iniziare a lavorare dopo aver completato il periodo di istruzione obbligatoria. In generale, l'età minima è di 16 anni. Tuttavia, in situazioni di alternanza scuola-lavoro, questa può essere ridotta a 15 anni.

Le seguenti tabelle forniscono un riepilogo delle informazioni chiave relative al lavoro part time in Italia.

Tipologie di lavoro part time

Tipologia

Caratteristiche

Part time orizzontale

Riduzione dell'orario giornaliero e lavoro distribuito su tutta la settimana

Part time verticale

Orario pieno solo alcuni giorni della settimana

Part time misto

Prevede un'alternanza di periodi orizzontali e periodi verticali.

Diritti dei lavoratori part time

Diritti

Descrizione

Salario

Proporzionale alle ore lavorate

Ferie e permessi

Assegnati in base alla percentuale di impiego

Diritti previdenziali

Accesso ai benefici previdenziali in proporzione all'impiego

Orari e ferie nel lavoro part time

Per chi lavora part time, il numero di ore settimanali e i giorni di ferie sono aspetti fondamentali. Vediamo quindi di fare chiarezza su questi due punti, cercando di capire quante ferie spettano a chi lavora part time, quante ore sono un lavoro part time e quante domeniche un lavoratore part time deve lavorare.

Prima di tutto, è bene specificare che in Italia non esiste una definizione legale precisa di lavoro part time. Le ore di lavoro possono essere concordate tra l'azienda e il dipendente in base alle esigenze e alla disponibilità di entrambi. In linea di massima le tipologie di contratto più diffuse prevedono un monte ore compreso tra 20 e 30 ore settimanali. Nulla vieta però di accordarsi per un orario ancora più ridotto, per esempio pari a 10, o 15 ore a settimana. L'importante è che tale limite sia chiaramente definito e messo per iscritto nel contratto di assunzione.

I lavoratori part time hanno diritto alle ferie come previsto dalla nostra Costituzione. Il numero di giorni di ferie maturate dipende dalle ore lavorate e viene calcolato proporzionalmente rispetto a un contratto a tempo pieno. Tuttavia, vi sono importanti distinzioni tra part time orizzontale e verticale o misto, riassunte nella tabella sottostante.

Diritti alle ferie per lavoratori part time

Tipologia di contratto

Ferie maturate

Part time orizzontale

Stesso numero di giorni di un lavoratore a tempo pieno

Part time verticale o misto

Proporzionali ai giorni effettivamente lavorati durante l’anno

Prendiamo un esempio concreto. Lo stesso metodo utilizzato per i contratti a tempo pieno viene adoperato per calcolare le ferie maturate in un part time orizzontale. Significa che vengono maturati 2,166 giorni di ferie al mese, per un totale di 26 giorni di ferie all'anno. Solo la paga cambia, che ovviamente è commisurata alle ore di lavoro effettive. Nel caso invece di un lavoratore con un contratto part time verticale, ad esempio che lavora solo 4 mesi all'anno, il metodo di calcolo prevede di dividere i giorni di ferie annuali stabiliti dal CCNL (ad esempio 26 giorni) per 12 mesi e poi moltiplicare il risultato per i mesi di lavoro (4). Di conseguenza, il lavoratore part time in questo caso avrebbe maturato 8,6 giorni di ferie annue.

Per quanto riguarda i giorni festivi, i diritti e i doveri dei lavoratori a tempo pieno e part time si equivalgono. In altre parole, il numero di domeniche o giorni festivi da lavorare varia in base ai contratti individuali e alle esigenze dell'azienda. Per scoprire le responsabilità specifiche riguardanti il lavoro nei giorni festivi, è fondamentale esaminare il contratto di lavoro o il contratto collettivo applicabile al proprio caso.

Chi lavora part time ha diritto alla pensione?

Un aspetto cruciale per chi lavora part time sono i diritti pensionistici. È bene sapere che svolgere un lavoro part time non fa perdere il diritto alla pensione.

Per raggiungere i requisiti per la pensione, nel settore privato gli anni lavorati part time sono equiparati a quelli a tempo pieno, a patto che la retribuzione settimanale superi il minimale INPS (210,15 euro nel 2023). Nel pubblico impiego questa soglia non c'è: gli anni lavorati anche solo parzialmente vengono conteggiati per intero ai fini pensionistici. In sostanza, sia nel privato che nel pubblico, il tempo parziale non allunga i tempi per andare in pensione. Gli anni lavorati part time valgono come quelli a tempo pieno per raggiungere i requisiti pensionistici.

Tra le principali tipologie di trattamento pensionistico garantite anche a chi ha lavorato part time ricordiamo:

  • Pensione di vecchiaia: richiede almeno 20 anni di contributi e il compimento dei 67 anni di età

  • Pensione anticipata: necessita un'anzianità contributiva di almeno 42 anni e un mese per gli uomini e di almeno 41 anni e un mese per le donne

  • Pensione anticipata contributiva: richiede 64 anni di età e 20 anni di contributi.

In conclusione, chi lavora part time ha diritto alla pensione. Pertanto, possiamo stare tranquilli: accettare un lavoro part time non compromette la nostra futura pensione né ritarda il momento del pensionamento. I contributi previdenziali vengono versati regolarmente e conteggiati allo stesso modo di un impiego full time. L'unica cosa da tenere a mente è che, essendo più bassa la retribuzione, anche i contributi versati saranno minori rispetto ad un contratto full time. Di conseguenza, al momento del calcolo dell'assegno pensionistico, quest'ultimo risulterà leggermente più contenuto, in particolare per coloro che rientrano interamente nel sistema contributivo.

Chi lavora part time ha diritto alla disoccupazione?

Nel caso in cui un lavoratore part time perda il lavoro involontariamente, ha diritto all'indennità di disoccupazione, nota anche come NASPI. È possibile presentare domanda per il sussidio di disoccupazione in caso di licenziamento o scadenza di un contratto a termine. Tuttavia, la fruizione della NASPI in queste circostanze è soggetta a regole e requisiti specifici.

Per cominciare, è necessario che il contribuente abbia maturato almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni. Questo può risultare difficile per i lavoratori part time, poiché il conteggio delle settimane contributive dipende dalle ore e dai giorni di lavoro effettuati. Inoltre, il periodo di NASPI non può superare la metà delle settimane contributive versate negli ultimi 4 anni. Quindi con un contratto part time si rischia di ottenere un sussidio più breve rispetto alle settimane effettivamente lavorate.

Un altro aspetto da considerare riguarda la compatibilità con nuovi lavori. È possibile percepire la NASPI anche se si accetta un altro part time: l'importante è che i redditi di questo nuovo impiego non superino gli 8.000 € lordi annui. In caso di più lavori part time, è sufficiente che la perdita di uno degli impieghi non faccia comunque superare tale soglia.

La NASPI decade nel caso in cui:

  • si rifiuta un'offerta di lavoro congrua

  • si raggiungono i requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata.

In sintesi, chi lavora part time ha diritto alla disoccupazione. Tuttavia, è importante fare attenzione al rispetto dei requisiti, poiché per i lavoratori con contratti part time potrebbe essere più difficile usufruire del sussidio di disoccupazione a causa del minor monte contributivo accumulato. Consultando i siti INPS e dei patronati è possibile verificare nel dettaglio il proprio caso specifico.

Lavorare Part Time per Just Eat

Per coloro che desiderano bilanciare le proprie responsabilità lavorative con altri impegni personali o studi, la flessibilità di un lavoro part time rappresenta una scelta azzeccata. Just Eat, un'azienda leader nel settore della consegna di cibo a domicilio, offre una varietà di contratti part time in tutta Italia, tra cui il più popolare di 10 ore settimanali.

Just Eat propone contratti part time a tempo determinato/indeterminato che soddisfano le esigenze di quanti cercano un equilibrio tra lavoro e vita personale. I lavoratori part time possono inoltre beneficiare di un ambiente di lavoro stabile e sicuro, dato che Just Eat offre vantaggi come compensi orari, bonus aggiuntivi, formazione per la sicurezza, congedo di maternità o paternità, assicurazione e attrezzatura gratuita.

Conclusioni

Il lavoro part time ha molti vantaggi. In primo luogo, i lavoratori part time possono avere più libertà nel programmare la loro giornata. Questo è particolarmente vantaggioso per gli studenti, i genitori che devono prendersi cura dei propri figli o per quanti abbiano altri impegni personali. Inoltre, i lavoratori part time hanno spesso orari di lavoro più brevi: ciò si traduce in più tempo libero per dedicarsi ad altre attività o ai propri interessi.

Per concludere, il lavoro part time è un'opzione flessibile e vantaggiosa. Just Eat offre posti di lavoro part time in tutta Italia. I dipendenti possono godere di un contratto di lavoro stabile, una paga oraria garantita e molti benefici aggiuntivi.

Le informazioni incluse in questa pagina sono destinate esclusivamente a scopi informativi generali e non sono specificamente legate al lavoro a Justeat.it. Anche se Just Eat fa ogni sforzo per mantenere aggiornato il contenuto di questa pagina, le informazioni sono fornite senza alcuna forma di garanzia o pretesa di correttezza. Pertanto, raccomandiamo di consultare siti web governativi ufficiali o di cercare consulenza professionale prima di agire.

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Scritto da: Specialista HR

I nostri esperti di risorse umane in Italia sono pronti ad aiutare e accompagnare i nostri rider attuali e futuri in ogni fase del proprio viaggio con Just Eat.

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