Da marzo le assunzioni con contratto di lavoro dipendente per i rider con il modello Scoober

Paga oraria e tutela del lavoro subordinato per i rider del food delivery

A marzo 2021 prenderanno il via le prime assunzioni dei rider in Italia, con l’introduzione del contratto di lavoro subordinato con il modello Scoober. Già attivo in alcuni dei paesi in cui opera il gruppo Just Eat Takeaway.com, Scoober prevede l’inquadramento dei rider come lavoratori dipendenti: una scelta che consentirà loro di godere di vantaggi e tutele tipiche dei lavoratori subordinati.

L’introduzione di un modello di lavoro dipendente per i rider rappresenta per noi una scelta etica e di responsabilità, in linea con la strategia che il Gruppo porta avanti con successo già in altri paesi europei. Si tratta di un grande investimento, economico e sulle persone, che ci permetterà di operare con rider tutelati dal punto di vista contrattuale e anche di supportare ulteriormente lo sviluppo del servizio in Italia, offrendo un’esperienza di food delivery sempre più completa ed efficiente per i consumatori e i nostri ristoranti.
Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia

Cosa prevede il contratto Scoober?

Il contratto di lavoro del modello Scoober si basa sulle alcune linee guida internazionali di un accordo aziendale e sull’applicazione integrale della normativa e della legislazione italiana. Attualmente è in corso un confronto con le organizzazioni sindacali in merito all’individuazione di una disciplina collettiva che possa regolare questa forma di lavoro. In attesa che questo confronto produca dei risultati soddisfacenti per tutti, come Just Eat avvieremo il nuovo modello mediante un regolamento aziendale che prevede di utilizzare diversi regimi orari: contratti di lavoro dipendente full time (40 ore settimanali), part-time (variabile in base alla città e ai volumi di ordini previsti) e a chiamata.

Retribuzione, indennizzi e assicurazioni: altri dettagli del contratto Scoober

Per quanto riguarda la retribuzione, in una prima fase, riconosceremo un trattamento non inferiore alle tabelle previste dai contratti collettivi per attività analoghe, garantendo un compenso orario indicativo del valore medio di circa 9,00 Euro. Si tratta di un valore indicativo, che si ottiene applicando su una paga base di 7.50 Euro l’ora, indipendentemente dalle consegne effettuate, il pacchetto di maggiorazioni previste dalla normativa in vigore. A tale somma si aggiungerà un ulteriore sistema di bonus legato al numero di consegne. Tale importo potrà essere aggiornato e rivisto – nella sua composizione e funzionamento - in funzione dell’esito del confronto sindacale in corso.

Il contratto prevede inoltre:

  • Indennità per l’utilizzo del proprio mezzo;
  • Indennità integrative per lavoro notturno, festività e lavoro straordinario;
  • Assicurazione di responsabilità civile verso terzi e assicurazione sulla vita;
  • Ferie, malattia, maternità/paternità;
  • Dotazioni di sicurezza gratuite fornite da Just Eat, oltre agli strumenti per la pulizia dell'attrezzatura come spray e igienizzanti e mascherine;
  • Formazione relativa all’azienda e all’utilizzo dell’app Scoober;
  • Formazione specifica sui temi della salute e della sicurezza per il trasporto degli alimenti e sicurezza stradale.

In alcune città come Milano, Roma, Torino, Bologna e Napoli, è prevista inoltre l’apertura di hub nel cuore della città, centri logistici e punti di riferimento dove i rider potranno ritirare e utilizzare mezzi totalmente sostenibili come scooter elettrici e e-bike di Just Eat

Con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di questo modello è stata poi costituita una nuova realtà, parte di Just Eat Takeaway.com, che coordinerà tutte le attività inerenti Scoober e si occuperà della gestione operativa e delle assunzioni dei rider con uno staff di oltre 100 nuove figure necessarie al coordinamento e al supporto costante dei rider in tutta Italia.

Il piano di sviluppo del modello Scoober per Just Eat in Italia: si parte da Monza

Già presente in 12 paesi del gruppo e oltre 140 città, con più di 19.000 riders, il piano di sviluppo Scoober nel nostro Paese prevede l’implementazione in 23 città, nel corso del 2021. Si parte dalla Lombardia con Monza, la prima città in cui da marzo sarà testato il modello, con l’obiettivo di effettuare delle prime valutazioni in una realtà più contenuta in termini di volumi e numero di ristoranti. Il progetto prevede poi di proseguire nelle città di Brescia, Verona, Parma e Reggio Emilia ed altre città dell’Emilia Romagna, per poi arrivare a Milano entro Aprile 2021 con il primo hub sul territorio italiano e un obiettivo di oltre 1000 rider assunti nei primi 2 mesi.